Per decenni i dispositivi di memorizzazione più utilizzati su PC, gli Hard Disk stanno hanno cominciato a subire l’agguerrita concorrenza degli SSD, che grazie a delle sostanziali differenze, si rivelano ideali in molteplici applicazioni. Ma quali sono le differenze e gli eventuali vantaggi o svantaggi dell’utilizzare l’una o l’altra tipologia di archiviazione? Scopriamolo insieme.
Hard disk tradizionali Vs SATA
Innanzitutto partiremo con lo specificare la primissima differenza strutturale tra gli hard disk tradizionali e gli SSD.
I primi sono supporti magnetici dove all’interno si troveranno più “piatti” in rapidissima rotazione (la velocità varia in base alla tipologia di HD).
Per ogni disco ci sono due testine, una per lato, che posizionate a pochi nanometri leggeranno e scriveranno i dati. Essendo presenti delle parti meccaniche in movimento, è presente ovviamente un attrito che genera un consequenziale “ritardo” nei tempi di accesso ai dati, quantificabile in 10 ms.
Quando le informazioni scritte sui dischi sono contigue, gli hard disk tradizionali non presentano ritardi particolari nell’accedere a tali informazioni, ma in caso contrario, se i dati sono quindi scritti in aree sparse del disco, soprattutto se frammentati, i ritardi si fanno sentire, sia in lettura che in scrittura.
Gli hard disk SSD invece non hanno al loro interno parti meccaniche in movimento, e l’archiviazione dei dati avviene modificando lo stato delle celle. Per intenderci, il processo è molto simile a quello che avviene con una memoria FLASH.
Con questi presupposti, ci sono dei fattori da tenere presente che fanno spostare l’ago della bilancia verso gli hard disk tradizionali o gli SSD. Abbiamo detto che in termini di velocità, sostanzialmente non c’è gara tra i due, perchè l’SSD ne esce assolutamente vittorioso.
Un altro punto a favore di quest’ultimo è un effetto collaterale positivo dell’assenza di parti meccaniche mobili: a meno di urti davvero eccezionali, se un SSD dovesse cadere, difficilmente si romperà. Esiste però un aspetto negativo anche per i “dischi” solidi, ed è l’arco temporale della loro vita, che si assesta attorno ai 5/6 anni, seppur questo dato vari in funzione del numero di cicli di lettura/scrittura.
Un nuovo concetto di velocità per gli hard disk
Come anticipato gli hard disk SSD non hanno al loro interno parti meccaniche in movimento ma chi di memoria FLASH. L’assenza di movimenti e di attrito, abbatte i tempi di accesso alle informazioni, quantificabili in 0,1 ms e in alcuni casi anche meno. Con l’utilizzo di un SSD quindi accedere ai dati è sostanzialmente istantaneo, offrendo tempistiche di lettura e scrittura che non sono minimamente raggiungibili dagli hard disk tradizionali. Possiamo, con questo presupposto, tranquillamente sostenere che gli SSD stabiliscono un nuovo concetto di velocità per gli hard disk.
Le diverse tipologie di SSD
Quando ti appresterai nella scelta di un SSD, dovrai tenere presente che usano memorie FLASH che come detto, hanno totalmente eliminato le parti meccaniche. Gli SSD si basano su celle composte a loro volta da chip NAND. Tali celle includono al loro interno un transistor equipaggiato di due gate. Uno di questi due è quello “flottante”, cioè quello destinato a conservare il valore della cella.
Il form factor, quindi il fattore di forma di un SSD serve a identificare il formato dello stesso. I due formati in commercio sono 2,5″ e M.2.
Il 2,5″ è il formato del classico SSD SATA III, quindi questa tipologia di SSD necessita di due cavi per il collegamento: un SATA per l’alimentazione e un SATA III per il collegamento sulla motherboard.
Il formato M.2 invece, più recente e compatto, verrà installato direttamente in uno slot della main board, se presente, quindi senza cavi di collegamento.
A loro volta, gli SSD M.2 si suddividono in M.2 SATA, che appoggiandosi al connettore SATA III avrà le stesse prestazioni di quest’ultima tipologia di SSD, e gli M.2 PCIe, con interfaccia PCIexpress, con velocità ancora più elevate rispetto ai SATA III.
Infine esiste anche una terza tipologia, SSD mSATA (mini-SATA), dalle dimensioni ridotte che si rivelano ideali per l’installazione all’interno dei notebook, unendo quindi velocità e poco ingombro.
Inutile dire che prima di effettuare l’acquisto di un SSD, dovrai controllare la compatibilità della tua scheda madre con il modello scelto.
Conclusione Hard disk SSD o Hard disk tradizionale?
Come anticipato, sostanzialmente l’SSD esce vittorioso dal duello con l’hard disk tradizionale, per velocità e resistenza alle sollecitazioni esterne.
Quello in cui pecca l’SSD, anche se la tecnologia in merito sta facendo passi da gigante, è la vita utile, assestata attorno ai 5/6 anni. Ma quest’ultimo aspetto non dovrebbe influenzare la tua scelta se sei alla ricerca di un disco prestazionale, perché ti basterà agire per tempo al momento giusto, sostituendolo e comunque effettuando back up periodici per tutelarti dall’eventuale perdita di dati.
In conclusione potremmo dire SSD per la velocità e Hard disk tradizionale per la capienza